Ieri sera mi sono imbattuta in questo film uscito nel 2011 che non conoscevo. Se lo avessi visto prima della pandemia di Covid del 2020 avrei commentato: “Film interessante, ben fatto… certo che se dovesse davvero succedere”. Avrei certamente compreso la trama, il messaggio, ma non lo avrei veramente compreso come è accaduto invece ieri sera. Il film mi ha prodotto una certa ansia e mi ha rimandato alla fine di quel febbraio del 2020, quando iniziò la pandemia di Covid.
Ieri sera non mi sono persa un passaggio del film, l’ho compreso interamente, inclusa la parte scientifica e le azioni dell’OMS e degli istituti di sanità, come seguire sullo schermo un film vissuto nella realtà. Ed è proprio il vissuto che mi ha fatto cogliere ogni aspetto.
Sodenbergh regista e anche sceneggiatore con Scott Z. Burns non ha sbagliato un colpo. Ha toccato ogni aspetto della pandemia, tutto ciò a cui abbiamo davvero assistito. Durante la visione del film sono stata accompagnata da un senso di turbamento e forse aspettavo che ci fosse qualcosa di sbagliato, ma non c’è nulla di sbagliato nel film che ci racconta con 10 anni di anticipo quanto avremmo vissuto. Una capacità di visione straordinaria.
Devo anche ricordare che nel 2011 i Social non erano affatto quelli attuali, nel 2011 erano attivi soprattutto i blogger, Facebook sbarcò in Italia nel 2008, e solo un paio d’ anni prima i cinguettii di Twitter. Il cambiamento avvenuto dal 2011 a oggi in rete è stato esponenziale, la gran parte di noi utilizzava ancora telefoni cellulari, gli smarthphone come li conosciamo oggi avevano una diffusione ancora piuttosto limitata.
A proposito di fake e disinformazione trasversale al film, molto ben delineato il personaggio del blogger. A tal proposito riporto alcuni passaggi del libro di Jonathan Gottshall ‘Il lato oscuro delle storie’ :
………..Al centro di questa teoria cospirativa, e di tutte le altre grandi falsità, c’è l‘affermazione del male. Le storie di cospirazione sono storie di orrore morale….
…….Il primo passo nel viaggio dell’eroe, secondo la famosa descrizione della struttura interculturale dei miti eroici di Joseph Campbell, è “La chiamata all’avventura”. Nel mondo è accaduto un grave evento inaspettato e l’eroe si trova difronte a un compito urgente – cattivi da combattere, draghi da sconfiggere – allo scopo di aggiungere un qualche fine etico di vitale importanza. Le storie di cospirazione operano allo stesso modo; convincendo un ‘supposto’ gregge di pecoroni ingenui che dei burattinai nascosti stanno manipolando tutti, chiamando gli aspiranti eroi all’avventura. Li esortano a scoprire gli indizi che smascherino i burattinai. E li esortano a sfidare le calunnie degli scettici di fronte alle notizie false che gli aspiranti eroi ddiffondono….
Un mondo al contrario dove chi mente e diffonde fake accusa gli altri di mentire, è sicuramente una strategia, che purtroppo ha dato e continua a dare buoni frutti!
Il libro è del 2021 – il film del 2011 ma il concetto di chi diffonde fake si mappa alla perfezione. Ovviamente sono più efficaci le scene del film che le parole del saggio di Gottshall. Sua la mirabile e ormai celebre definizione dei Sapiens: ” Siamo l’animale che racconta storie” e che spesso alle storie ci crede senza verifica, approfondimento, ragionamento. Impariamo dalle storie, impariamo fin dalla notte dei tempi…. ma come sostiene, a ragione, Gottshall nel suo libro, la storie hanno un lato oscuro.