L’Aquila, una testimonianza dal terremoto.

Pubblicato da Marziana il 16 aprile 2009

Riporto di seguito la mail di un conoscente che pubblico su espressa autorizzazione e dalla quale elimino i riferimenti territoriali esplici in quanto nulla tolgono o aggiungono all’informazione poichè l’obiettivo non è distribuire la colpa ma conoscere da chi c’è stato e ha voglia di raccontare cio’ che i canali ufficiali hanno taciuto. Spero che altri vogliano lasciare la loro testimonianza sul blog.

“Ciao

Mia moglie è arrivata a casa molto avvelenata. Ha visto e ha confrontato quanto la televisione ci propone nei giorni seguenti.

Ha gradito l’esperienza anche se ha visto cose molto negative.

Partenza da qui, operativi in 2/3 ore. In autostrada una fila interminabile di mezzi per i soccorsi. Tutti dalla lombardia, i primi a muoversi e i più organizzati.

Arrivo in area territoriale e li tutto arruffato e si comincia a rallentare per l’afflusso troppo massiccio.

Arrivo sul posto tempo lungo di attesa e indicazione dove si dovevano recare. Sbagliata la strada due volte o tre. Il terremoto è in valle abbastanza piana dove c’è l’aquila.

L’associazione dei volontari è dirottata a 1200 mt sul mare su un pianoro a fianco della valle. Arrivo verso la mezzanotte. L’associazione dei volontari non ha navigatori ne garmin ne altro tipo. Assurdo.

Nessuno ti da una mano con delle cartine. Se ci fossero collegamenti internet e web si avrebbe tutta la documentazione per arrivare in zona. Contatti con la centrale della protezione civile

Difficile,il metodo telefonico è insufficiente. Arrivo e passa ancora tempo prima di capire cosa dobbiamo fare. Finalmente gli ordinano di impiantare le tende.

La gente dorme tutta in macchina (la scossa delle tre antecedente, 24 ore inutili) Dormire qualche ora al freddo totale (1/2 gradi siamo in montagna) senza abbigliamento adatto.

L’associazione dei volontari verrà aspramente sgridata perché non ha le necessarie divise, cappelli, cinture. Mancanza dell’associazione dei volontari da cui dipendiamo.

Al mattino cominciano ad arrivare le persone qui dirottate per essere ospitate in tenda. Di fronte la caserma della guardia di finanza e alcuni altri edifici illuminati tutta notte e vuoti.

Noi nel campo senza corrente perché in 24 ore e poi 48 ne i militari ne la protezione civile non ha fornito ne generatori ne stufe per riscaldare le tende. Possiamo solo distribuire un po di te o latte caldo. Il pranzo del mezzogiorno arriva alle 5 del pomeriggio (un giorno e mezzo dopo) dopo una violentissima lite con la centrale operativa.

In pianura molti non hanno piantato ancora le cucine da campo. Dopo altre 36 ore la dottoressa ,con altra lite furibonda, ottiene una scatola di medicinali

Per le pressioni alte, asma e altri acciacchi tipici dei bambini e delle persone anziane. La situazione leggermente si stabilizza. La terra trema continuamente anche in modo

Terrorizzante. Le case rotte e lesionate sono tante. La gente è spaesata e impaurita. Solo bambini giocano perché non si va a scuola ed è sempre mezza allegria per questo.

La gente si affeziona all’associazione dei volontari che le aiuta anche nelle piccole cose e ringraziano continuamente.

Però la gente non fa niente assolutamente. Non sfiora un badile, non aiuta a montare le tende, non fa assolutamente niente. In friuli era il contrario,mandavano via i soccorsi perché volevano fare loro. Infatti ci sono persone nell’associazione dei volontari che ha vissuto anche quell’esperienza. Alcuni dottori arrivati nelle prime 24 ore non vengono accettate nei paesi di valle più colpiti. Arrivano all’associazione dei volontari e vengono accolte e messe all’opera. Si sente una mancanza totale di vero coordino delle risorse della protezione civile. Evidentissimo l’allaccio enel dopo 6 giorni

Mancano in modo palese generatori di corrente e stufette per riscaldare le tende. La staff di persone romane e dintorni che fanno il nucleo centrale della organizzazione ancora una volta non si è smentita. Dopo i 6 giorni primari, i giornalisti sono sempre a caccia di lamentele, di gente che piange, di storie lacrimose,in parte dovute perché la disgrazia e la tragedia è tanta, ma c’è anche il dovere di vedere che tipo di intervento ha svolto la protezione civile. Che è migliore dall’ultima catastrofe ,ma non all’altezza della situazione.

E qui un pensierino ai santoro di turno che percepiscono la tragedia della disorganizzazione , ma la vogliono piegare solo per il fine politico: colpire Berlusconi, non per la gente d’abruzzo.

Da testimonianze dirette della gente sul posto: episodio ospedale aquila.

Preventivo 20 anni fa 20 miliardi. 20 anni di costruzione e totale finale 250 miliardi. Il pronto soccorso edificato su più piani (contrariamente alla soluzione intelligente di un piano solo, è raggiungibile solo attraversando in un sottopasso l’ospedale intero. Se l’ospedale crolla il pronto soccorso non è raggiungibile. E qui il tracollo della intellighenzia progettuale dei nostri architetti ben pagati. Roba da pestarli al ludibrio in piazza. Schifosamente incapaci.

Al 6 giorno arrivano i soccorsi dalla calabria. La sicilia fa sapere che non ha fondi per mandare aiuti. (pochi giorni fa si era saputo di un comune siciliano che aveva esattamente 6 volte i dipendenti che normalmente vengono assunti per gestire un comune di pari abitanti.

Mia moglie se ne è venuta a casa con un senso totale di sfacelo e forse tornerà ancora qualche giorno per fare altre cose al campo e per dare cambio alle persone. Vivissima la sensazione negativa di avere visto tantissimi abruzzesi e molto giovani con le mani in tasca davanti ai bar a osservare i volontari delle associazioni a fare qualcosa oltre che a estrarre i sopravvissuti, o i cadaveri dei loro parenti o conoscenti. Questa è la realtà e i giornalisti l’hanno omessa in modo palese. Se non ci fosse questa omertà si potrebbe organizzare una protezione civile degna di questo nome. Basterebbe affidare a un corpo d’armata di alpini e tutto si risolverebbe.

Non pensare che io sia razzista oppure pensalo, i fatti però dicono che le culture del meridione falliscono su tutta la linea e quelli che ti ho riferito sono verità.

Ciao

(omissis) “

4 pensieri riguardo “L’Aquila, una testimonianza dal terremoto.”

  1. Marziana ha detto…
    segnalo questo link che ho trovato in internet a proposito dell’Aquila, forse perchè mi ha colpita la considerazione di chi scrive che si accompagna con una mia riflessione.

    Con questo modo di fare informazione, tutti ma proprio tutti in diretta, e il video invaso 24 ore su 24 dalle dirette dall’Acquila non si distingue più un fatto vero da una fiction o da un reality.

    Ormai da anni colta da disincanto riengo che dietro vi siano un obiettivo e un preciso disegno e che la manipolazione con lo strumento della comunicazione il mezzo.

    Troppa informazione equivale a nessuna informazione, quindi subissati, letteralmente bombardati ci rimangono tre possibili alternative:
    1. Imparare a spegnere la tv e conservare un barlune di spirito critico.
    2. Diventare dei beoti.
    3. Non spegnere la tv ed imparare ad elaborare alla velocità della luce l’informazione e scongiurare l’ipotesi 2.

    http://cafedehumanite.blogspot.com:80/2009/04/verita-dallaquila-dignita-e-coraggio.html

    Marziana

    26 aprile 2009 11:44

  2. Guglielmina ha detto…
    Le calamità naturali rendono l’uomo impotente, indifeso. Se è un sistema economico, sociale e politico corrotto ad aggravare questi stati d’animo la cosa si fa molto più triste e pesante.

    La riflessione, l’informazione ,la comunicazione sono le armi che il comune cittadino ha per difendersi, perciò condivido la rabbia di un’amica e con voi la sua e.mail.
    Daniela

    “oggetto: Ospedale AQUILA…dovere di cronaca

    Oggetto: Fw: Indovinate da chi è stato costruito il nuovo ospedale dell’Aquila venuto giù come fosse di cartapesta?

    —– In Gomorra, Saviano ci aveva avvertito che le case degli Abruzzesi erano piene di sabbia

    Davvero toccante rileggere ora, dopo la tragedia in Abruzzo, le parole di Saviano nel libro “Gomorra”. Aprite a pagina 236 e leggete:

    Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz’Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma. Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.

    Indovinate da chi è stato costruito il nuovo ospedale dell’Aquila venuto giù come fosse di cartapesta?

    Impregilo! Si, sempre lei.
    La stessa che ha causato l’emergenza rifiuti a Napoli.
    La stessa che è riuscita a incrementare esponenazialmente le spese per i lavori della TAV con i quali ha causato danni ambientali enormi. (Vedi: Video delle Iene)
    La stessa che lavora sulla Salerno-Reggio Calabria e proprio in questi giorni ha chiesto e ottenuto un prolungamento della consegna dei lavori di altri tre anni, ottenendo ovviamente altri fondi.
    Leggi la notizia
    La stessa che ha vinto l’appalto per la costruzione del Ponte di Messina.
    La stessa che dovrà costruire sul nostro territorio le centrali nucleari.
    La stessa i cui vertici sono stati indagati a tutto spiano.

    E’ l’Impregilo che ha costruito l’ospedale San Salvatore dell’Aquila caduto come se fosse di cartapesta.

    Chi diavolo è questa società dall’enorme potere che sta devastando la nostra terra?
    Anche questa volta nessuno parlerà di lei?
    Anche questa volta la passerà liscia?

    Rabbia. Rabbia. Rabbia.

    PS: Se per qualcuno la prima fonte non fosse sufficiente segnalo che basta andare sul sito dell’Impregilo e ricercare “Ospedale” per leggere:
    In questo settore IMPREGILO ha realizzato sia in Italia che all’estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati.
    In Italia
    • Ospedale di Lecco: 137.000 m2, 500.000 m3, 950 posti letto, 21 camere operatorie.
    • Istituto Oncologico Europeo di Milano, struttura specialistica all’avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: 29.000 m2, 90.000 m3, 210 posti letto, 7 camere operatorie.
    • Ospedale di Modena: 230.000 m2, 445.000 m3, 800 posti letto, 12 camere operatorie.
    • Ospedale di Careggi, specialistico per la diagnosi e cura delle infezioni da HIV.
    • Ospedale di Poggibonsi: 12.000 m2, 175.000 m3, 200 posti letto.
    • Ospedale di Viareggio: 80.000 m2, 600 posti letto.
    • Ospedale Destra Secchia: 28.000 m2, 450 posti letto.
    Inoltre, ospedali a L’Aquila, Cerignola e Menaggio.

    Oppure ricercare direttamente “San Salvatore” per leggere:
    Tra le acquisizioni effettuate giova ricordare:

    Autopista Oriente Poniente (Cile), RSU Campania, Rio Chillon (Perù), Ospedale St. David’s (Inghilterra), Chattahoochee tunnel e Laboratorio Fermi (Stati Uniti), Strada Ebocha-Ndoni (Nigeria), Ospedale San Salvatore (L’Aquila) e ristrutturazione Hyatt Hotel (Milano). “

    6 maggio 2009 20:03

  3. Marziana ha detto…
    Sono andata alla pagina 236 del libro di Saviano, già e ieri sera mentre guardavomo le immagini della catastrofe nella trasmissione di Vespa, Renato ed io ci chiedevamo, come è possibile guarda… ma guarda… le case sono sbriciolate, sbriciolate e la magnitudo non è stata tanto elevate, non da produrre una simile catastrofe……. siamo un paese da operetta commentavo nei giorni scorsi a proposito di Silvio e Veronica, peccato però che le conseguenze del paese da operetta sono sangue e lacrime, per paese da operetta intendo una paese fatto di finzione , si finge di fare… si finge e poi le conseguenze ci sono, ma poi proprio come nelle operette tutto finisce a tarallucci e vino e nessuno paga mai, nessuno ha mai la responsabilità delle azioni criminose che ha compiuto, oserei dire che forse abbiamo perso il confine tra criminalità e legalità, tutto sfuma in contorni indefiniti proprio come nell’operetta.

    Marziana

    7 maggio 2009 10:24

  4. Anonimo Anonimo ha detto…
    C’è una atmosfera nell’aria, fatta di articoli di giornale, di tv e di pareri tra la gente
    Che rimarca siamo un poco sovraesposti da questo terremoto.
    Si percepisce che già altri due terremoti in altre parti del mondo con magnitudine superiore hanno causato danni minori
    E senza questa sovraesposizione. Siamo in campagna elettorale e Berlusconi promette per conto di tutti gli italiani
    Anche il rimborso delle mutande a ogni singolo abruzzese, con crociere agli sconfortati e ferie con vista mare.
    I paesi oggetto di rimborsi prima sulle prime case in modo totale e poi in modo parziale anche sulle seconde e via via.
    Ormai è consolidato il concetto che Berlusconi, ormai meridionalizzato, stia acquistando i voti del sud con i soldi del nord. (napoli, catania,palermo1 e 2 ,formula 1, malpensa, expo e via via)
    Qui al nord la gente non è tanto contenta e a giorni sentiremo qual è l’umore principale.
    Ricordo che le case in Abruzzo sono state gestite dai voti della sinistra per decenni, perciò se sono cadute è colpa si del terremoto, ma non di Berlusconi con amici.
    Franceschini sempre tanto attento alle sottigliezze dovrebbe farne tesoro.
    Di massima c’è una sottile convinzione sempre più consolidata, che gli abruzzesi hanno si sofferto il sisma , ma stiano facendo poco con le loro mani nude.
    Molto parziale quella bruttissima i immagine di pochi giorni fa:
    struttura di tende con portichetto- fila di donne sotto il portichetto che sedute stanno guardando che piove-
    scout quarantenne in calzoncini corti (sono un po’ patetici,però tutto fa buon brodo) che con la scopa sollecita l’acqua sul telone
    che forma il portico a scendere in modo più veloce, svuotando le tasche d’acqua che naturalmente si accumulano su queste strutture.
    Sono solo sensazioni ma inutile negarle.
    Ciao
    Giovanni

    5 giugno 2009 13:01

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